PORDENONE 30 aprile 2024. L'Assemblea dei Soci di Finest S.p.A ha approvato oggi il bilancio d'esercizio relativo all'anno 2023 della finanziaria per l’internazionalizzazione delle imprese trivenete. I dati presentati mostrano un risultato positivo, con un utile pari a 38 mila euro, volumi inerenti i nuovi investimenti pari a 10 milioni di euro su 6 operazioni estere e 8 nuovi investimenti deliberati nell’anno, per complessivi 18 milioni di euro. Al 31 dicembre 2023, la finanziaria presenta un portafoglio netto pari a 98,04 milioni di euro di investimenti in essere, a favore di oltre 60 di imprese socie.
“Chiudiamo questo esercizio in sostanziale pareggio, assicurando un utile, seppur contenuto, e numeri che posizionano la società in una zona di sicurezza, nonostante le turbolenze esterne – dichiara il Presidente della finanziaria Alessandro Minon -; certamente abbiamo operato in un contesto macroeconomico e geopolitico molto complesso, dove l’economia mondiale mostra segnali di rallentamento e con essa rallentano gli scambi commerciali e gli investimenti diretti esteri. Questi ultimi, come evidenziato nell’ultimo rapporto dall’Unctad (Global Investment Trends Monitor, UNCTAD, 17 gennaio 2024), hanno registrato un calo reale globale del 18% nel 2023. Non stupisce quindi la contrazione degli investimenti effettuati nel 2023 rispetto ai due esercizi precedenti: da un lato si è esaurito l’effetto rebound post-pandemico, che aveva visto una ripartenza dei progetti rimasti in stand-by durante il periodo emergenziale, dall’altro le dinamiche degli investimenti esteri delle imprese socie di Finest hanno certamente scontato un rallentamento dovuto alle incertezze dei mercati di riferimento, Russia-Ucraina e Medioriente in primis. Il recupero degli investimenti nella prima parte del 2024 è un segnale positivo per il futuro prossimo”.
Conclude il Presidente: “I risultati dell’esercizio, comunque positivi e frutto di una gestione oculata, ci consentono di continuare a sostenere le nostre imprese verso mercati più vicini e sicuri, assecondando il trend di nearshoring e friendshoring in corso, con accorciamento delle catene del valore. Oggi più che mai i Balcani, l’Europa Centro-Orientale, il Baltico e i Paesi Med rappresentano il cuore pulsante dell’internazionalizzazione nordestina e Finest è uno strumento strategico nelle mani del tessuto produttivo del Triveneto”.
Nell’esercizio appena approvato, i maggiori investimenti hanno coinvolto i Balcani, soprattutto la Serbia, che si dimostra un territorio di attrazione consistente e stabile nel tempo. Seguono la Francia (21%), l'Ungheria (13%) e la Polonia (6%).
La Società ad oggi raggiunge quota 441,7 milioni di investimenti complessivi dalla sua costituzione, distribuiti in 665 operazioni come socio finanziatore accanto alle aziende del territorio.
Tra i settori maggiormente internazionalizzati col supporto di Finest vi sono la plastica e la meccanica/elettromeccanica (11%), l’edilizia/costruzioni, il legno/mobile e l'agroalimentare (10%), il metallurgico (9%), utilities e tessile/abbigliamento (6%).
Grazie all’effetto volano legato all’intervento di minoranza di Finest, gli investimenti complessivi in internazionalizzazione delle imprese socie hanno superato quota 2,3 miliardi di euro.